Il ritorno alle origini della mente, riavvolgere il nastro, ripercorrere le sinapsi al contrario fino al bianco puro lenzuolo della mente originaria. Le sensazioni iniziali del dopo nascita, l’incoscienza della scoperta, l’incontro con la conoscenza, con la consapevolezza di sé ci ha fatto uomini e ci ha segnati per sempre. Il lenzuolo che era bianco e pronto per essere colorato, si è fatto sempre più lurido, è stato imbrattato da paure, dogmi, condizionamenti, disturbi indotti da altri, ansie, quella stoffa che si prestava per accoglierci è diventata inutilizzabile, per cui lasciati allo scoperto senza morbidi tessuti a proteggerci, ci siamo inoltrati nell’incomprensibi tà della vita.
Nell’etere si nascondono le nostre parole, i nostri significati. Le nostre emozioni sono codificate da lettere e suoni che viaggiano sempre più nell’aria, in questo immenso mare di invisibile che svolge compiti speciali dalla notte dei tempi; tiene la temperatura media gradevole e atta alla vita, trasporta spore e semi, sposta aria fresca e calda da una parte all’altra del pianeta, accumula vapore acqueo che spesso diventa pioggia e fornisce l’acqua di cui abbiamo bisogno, dà ossigeno al fuoco etc etc. Negli ultimi due secoli c’è stato il salto di qualità, oltre a tutti i compiti naturali, ne sono arrivati altri frutto dell’intelligenza umana, è diventato il nastro trasportatore a velocità inimmaginabili di comunicazioni radio, telefono, tv, internet. Chiuse a folle velocità in cavi e fibre fini come capelli, oppure liberi nell’etere attraversano oceani e montagne senza paura e con mete ben precise. Mi immagino parole (scritte e orali), immagini, video, attraversare l